Lo strumento più conosciuto per spegnere gli incendi è l’estintore. Questo apparecchio, dal classico colore rosso, risulta indispensabile nella lotta contro il fuoco ed è ormai presente in qualunque attività pubblica o privata.  I servizi pubblici di Antincendio e Soccorso non garantiscono la tempestività del proprio intervento, subordinata ad imprevedibili eventi di forza maggiore, mentre le attrezzature antincendio in dotazione alle varie attività costituiscono strumenti di protezione immediatamente disponibili ed utilizzabili da chiunque, anche senza alcuna formazione specifica.

 

Il primo estintore portatile venne brevettato nel 1723 dal chimico Ambrose Godfrey e consisteva in una sorta di botte riempita di liquido estinguente con un contenitore in peltro riempito di polvere pirica. Un sistema di accensione faceva esplodere la polvere, spargendo quindi la soluzione. Si ha notizia del suo uso, in quanto il Bradley’s Weekly Messenger del 7 novembre 1729, parlò della sua efficacia nel estinguere un fuoco a Londra. L’estintore moderno fu inventato dal capitano britannico George William Manby nel 1818; era un serbatoio in rame da 3 galloni contenente una soluzione acquosa di carbonato di potassio, pressurizzato con aria compressa. 

L’estintore soda-acido fu brevettato per la prima volta nel 1866 in Francia da Francois Carlier. Miscelando una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio con acido tartarico, produceva il gas propellente CO2. L’estintore a cartuccia fu inventato in Inghilterra dalla Read & Campbell Limited nel 1881 ed utilizzava acqua o soluzioni a base acquosa. In seguito, inventarono un modello di tetracloruro di carbonio chiamato Petrolex che fu commercializzato per uso automobilistico.

Nel 1890 Fu sviluppata una variante di estintore che consisteva in una bottiglia di vetro da usare come una specie di bomba riempita con il liquido che doveva essere gettato alla base di un incendio. Il tetracloruro di carbonio evaporava e spegneva le fiamme per reazione chimica. L’estintore era adatto per incendi liquidi ed elettrici e fu montato sui veicoli a motore per i successivi 60 anni, fino a quando fu ritirato, negli anni ’50, a causa della tossicità della sostanza chimica.

L’estintore a schiuma chimica fu inventato in Russia nel 1904 da Aleksandr Loran, sulla base della sua precedente invenzione di schiuma antincendio.

Nel 1924 negli USA fu inventato l’estintore ad anidride carbonica (CO2), costituito da un cilindro metallico contenente 7.5 libbre di CO2, con una valvola a ruota e un tubo di ottone rivestito in cotone, con un corno composito a forma di imbuto come un ugello. Questo estintore è ancora popolare in quanto non contiene sostanze nocive per la nostra atmosfera, ed è ampiamente utilizzato nella produzione cinematografica e televisiva per estinguere gli stuntman in fiamme.

Nel 1969, A Montecatini, venne inventato il fluobrene (Halon 2402), detto anche ammazzafuoco per la grande capacità di spegnere le fiamme. All’inizio fu utilizzato principalmente durante le gare automobilistiche sul circuito italiano di Monza. 

Oggi, l’agente estinguente più utilizzato è il Il fosfato di ammonio

 

Un estintore comune è generalmente composto da questi elementi:

 

  • Uno o più serbatoi, atti a contenere l’agente estinguente, il propellente o ambedue;
  • Una valvola, atta ad intercettare e/o regolare il flusso dell’agente estinguente;
  • Una manichetta, ossia un tubo flessibile che consente il facile indirizzamento dell’agente estinguente nelle direzioni opportune (questa può mancare negli estintori di piccola taglia, fino a 3 kg);
  • Un agente estinguente che, spruzzato o sparso o comunque posto a contatto del fuoco, interagisce con questo spegnendolo o limitandolo;
  • Un propellente, gas atto all’espulsione dell’agente estinguente.

 

Gli estintori, in quanto strumenti indispensabili per l’antincendio, devono essere sottoposti a controlli e manutenzioni periodiche da parte di ditte specializzate come Ovrema estintori. 

In Italia l’ultimo decreto in merito è il DECRETO 7 gennaio 2005 Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 28 del 4 febbraio 2005; tramite il quale è avvenuto il recepimento della Norma EN 3-7. La manutenzione degli estintori è regolamentata dalla norma nazionale UNI 9994, la quale specifica le modalità e la frequenza minima delle varie operazioni di manutenzione. Sinteticamente, è possibile riassumere le varie fasi della manutenzione:

  • Sorveglianza : misura preventiva finalizzata alla verifica della presenza, dell’integrità e dell’accessibilità dell’estintore. Viene eseguita da personale istruito presente sul posto; è un semplice esame visivo e pertanto non sostituisce le operazioni in seguito riportate, che devono essere svolte da personale abilitato e attrezzato. La sorveglianza si esegue con cadenza mensile.
  • Controllo : operazione con frequenza semestrale, atta a verificare il buon funzionamento dell’apparecchio. Il controllo consiste in un esame visivo esterno dell’estintore, e nella verifica della pressione del gas propellente tramite manometro esterno certificato (estintori a pressione permanente). Gli estintori ad anidride carbonica, e le bomboline di propellente (per estintori a pressione ausiliaria), vengono verificati tramite misura del peso, poiché per vari motivi si preferisce non far riferimento alla pressione.
  • Revisione : operazione atta a verificare l’efficienza e lo stato di conservazione dell’estintore e di tutti i suoi componenti, comprende la sostituzione dell’estinguente e dei dispositivi di sicurezza contro le sovrappressioni. La revisione richiede lo smontaggio del gruppo valvola e l’ispezione interna del serbatoio, in questa fase è preferibile sostituire le guarnizioni di tenuta. La frequenza dell’operazione dipende dal tipo di estinguente (schiuma o idrico: 24 mesi; polvere: 36 mesi; CO2: 60 mesi; idrocarburi alogenati: 72 mesi).
  • Collaudo : verifica della stabilità del serbatoio riferita alla pressione. La frequenza dell’operazione dipende dal tipo di estintore e dalla data di costruzione: gli estintori a CO2 sono sottoposti alle direttive ISPESL per le bombole di gas compressi (collaudo decennale con punzonatura del serbatoio), tutti gli altri devono essere collaudati ogni 12 anni se il serbatoio è marchiato CE, oppure ogni 6 anni se costruiti prima dell’obbligo della marcatura CE (direttiva P.E.D.). 

 

Ovrema estintori da 50 anni è specializzata nella vendita di estintori antincendio certificati. 

La corretta installazione dell’estintore antincendio può salvare molte vite e riduce notevolmente i danni delle conseguenze di incendi.

Su tutti gli estintori certificati  Ovrema Estintori propone e fornisce completa assistenza e formazione, sia pre che post-vendita, e garantisce i servizi di manutenzione e ricarica. Contattaci per avere una consulenza su misura per le tue esigenze.